La nomina dei Parroci "a tempo determinato" (Cfr. Can. 522) è una delle novità più radicali del nuovo Codice di Diritto Canonico... tanto nuova da non aver suscitato particolari attenzioni da parte della Dottrina canonistica che ha continuato a considerarla una sostanziale eccezione al principio enunciato nello stesso canone secondo cui "Parochus stabilitate gaudeat oportet ideoque ad tempus indefinitum nominetur". L'autore ha ripercorso la materia a partire dai primi secoli di vita della Chiesa attraverso la continua dialettica sviluppatasi tra qualità del ministero e sostentamento del clero, fino alla configurazione attuale della tematica, sviluppatasi a partire dal Concordato napoleonico che ha creato la "inamovibilità dei Parroci", recepita poi nel Codice Pio-Benedettino (1917) come nuova veste della perpetuitas beneficiale e come tale tutelata dal Diritto canonico. Lo studio dei lavori conciliari e della codificazione susseguente dimostra la piena legittimità canonica, teologica e pastorale dellordinarietà della nomina dei Parroci ad certum tempus. Una vasta trattazione delle tematiche complementari alla durata della nomina dei Parroci (problematiche pastorali, personali, spirituali) completa il quadro dell'attuale portata della materia, supportando dall'esterno il rigoroso lavoro giuridico. • Massimo Mingardi in: Rivista di Teologia dell'Evangelizzazione (RTE) • Domingo Andres Gutierrez in: Apollinaris |
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ABBREVIAZIONI E SIGLE - p. I
Introduzione - p. III
A. Linterpretazione nel diritto: elementi metodologici - p. VIII
B. Perché e quando fare interpretazione - p. X
C. Le codificazioni del 1917 e del 1983 e la loro interpretazione - p. XVII
D. Interpretazione alla luce del Vaticano II e sue conseguenze - p. XXII
E. Interpretazione della legge secondo il CIC 83 - p. XXIX
Premessa terminologica - p. XXXV
1.2. Incardinazione e titolo di Ordinazione - p. 45
1.3. Beneficio e cura danime - p. 54
1.4. Inamovibilità e stabilità dei Parroci - p. 65
1.5. Excursus: il pastor proprius - p. 77
1.6. Conseguenze ermeneutiche - p. 84
2.2. Il testo del Can. 522 - p. 92
2.3. I commenti degli autori al Can. 522 - p. 106
2.4. Contesto codiciale prossimo del Can. 522 - p. 112
2.5. Excursus: Pfarrprinzip, principio del Parroco o della parrocchia? - p. 125
3.2. Contesto codiciale tecnico: gli uffici ecclesiastici - p. 149
3.3. Contesto codiciale specifico: la procedura di rimozione dei Parroci - p. 159
3.4. Contesto intercodiciale: CCEO Can. 248 §3 - p. 172
3.5. Brevi note complementari: altre norme e Magistero recente - p. 182
4.2 Il Decreto "Maxima cura" - p. 197
4.3 CIC 17, Can. 454 - p. 203
4.4 La dottrina recepita sul Can. 454 - p. 211
5.2 Fase preparatoria al Vaticano II - p. 228
5.3 Discussione conciliare - p. 235
5.4 CD 31 - p. 248
5.5 Applicazione delle decisioni conciliari - p. 259
6.2 Prime fasi della riforma del Can. 454 (CIC 17) - p. 270
6.3 Seconda fase dei lavori - p. 276
6.4 Sessio Plenaria e stesura finale - p. 284
6.5 Delibere C.E.I. - p. 289
6.6 Valutazioni finali sul Can. 522 - p. 297
CAP. VII - Verso una nuova comprensione dell'ufficio di Parroco
7.2 Stabilità del Parroco e problematiche pastorali - p. 301
7.3 Stabilità del Parroco e problematiche personali - p. 314
7.4 Stabilità del Parroco e problematiche spirituali - p. 319
APPENDICI - p. 332
Introduzione metodologica
CAP. I - Natura ed evoluzione storica degli istituti coinvolti
1.1.Prospettiva storica ed approccio critico - p. 41
CAP. II - Canone 522 e sua lettura
2.1. Principi operativi per la lettura del testo - p. 89
CAP. III - Canone 522 e diritto codiciale
3.1. Contesto codiciale remoto: il diritto amministrativo - p. 140
CAP. IV - Durata della nomina a Parroco fino al Vaticano II
4.1 Le prime norme contro la perpetuità (beneficiale) - p. 189
CAP. V - Stabilità dei Parroci nel Vaticano II
5.1 Fase antepreparatoria al Vaticano II - p. 217
CAP. VI - Revisione del CIC e la nuova norma
6.1 Fonti canoniche - p. 264
7.1 La problematica del Can. 522 - p. 300
Conclusione - p. 325