NORME E REGOLE NELLA VITA E NEL DIRITTO

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Presentazione

Atti della 3° Giornata Canonistica In-terdisciplinare (5 marzo 2008) Le norme e le regole che presiedono il comportamento umano non risultano omogenee con le c.d. leggi di natura, che si caratterizzano per un valore meramente cognitivo; ne emerge la fallacia dell'adozione del termine 'legge' quale analogatum princeps del concetto di necessità, tanto fisica che morale che giuridica.

D'altra parte, il dover essere dell'agire umano s'iscrive in una dimensione differente da quello della creazione, poiché la necessità comportamentale (sol-len) agisce per via deontica, mentre quella naturale (müssen) agisce per via ontica.

Sono il valore e la ratio che emergono dall'ordo a permettere il giusto passaggio tra le due tipologie di necessità.

La Terza Giornata Canonistica Interdisciplinare sul tema "Norme e regole e nella vita e nel Diritto" si è posta in stretta continuità teoretica con la Prima Giornata ("Categorialità e trascendentalità del Diritto" - anno 2006) nell'intento di continuare l'approfondimento di tematiche sempre più decisive per la messa a punto di una Teoria generale del Diritto -come tale- che sia non solo adatta ai nostri tempi, in cui il Diritto cerca le proprie radici e frontiere preferibilmente attraverso il c.d. realismo giuridico ed una maggiore consapevolezza storica, ma anche a restituire una visione il più organica possibile dell'intero fenomeno giuridico cui l'umanità continua a dar impulso attraverso molti gesti della quotidianità, tanto individuale che sociale. Tale individuazione e messa in luce di quelli che risultano essere i cardini più stabili del fenomeno giuridico in se stesso risulta necessaria anche agli studiosi e cultori del Diritto canonico i quali si accorgono sempre più della grave insufficienza di molte categorie e concetti -indicati spesso dalla dottrina come 'classici'- che rischiano d'intasare la Canonistica contemporanea senza offrire nessuna possibilità di soluzione delle grandi problematiche che ancor oggi restano pendenti a livello di presupposti del Diritto canonico e dalle quali non è più possibile dedurre efficaci concettualizzazioni. Come già constatato nella "Prima Giornata Canonistica Interdisciplinare", l'origine del Diritto, la sua natura ed individuazione, continuano a dividere le diverse correnti di pensiero canonistico contemporaneo nella ricerca di una soluzione che, pur rifiutando con decisione Positivismo e Normativismo, possa preservare e garantire la piena giuridicità -anche applicativa- dell'Ordinamento giuridico canonico, senza cedere neppure a posizioni di stampo fideistico che non eviterebbero, comunque, l'autoritarietà quale fondamento del Diritto Éanche canonico.

È per questo che, una volta esplicitata la piena 'umanità' del Diritto, riconoscendone la dimensione e portata categoriale propria di tutto quanto gli uomini 'costruiscono', appare necessario sondarne la consistenza ontologica per rendersi conto della collocabilità del Diritto stesso all'interno della realtà che accoglie sia l'uomo che la sua vita concreta e quotidiana. Norme e regole (e leggi) diventano così un interessante punto di vista per verificare l'effettiva attendibilità di molti discorsi che, già a partire dagli inizi della stessa Modernità, non hanno saputo concepire il Diritto che in modo sostanzialmente autoritario e volontaristico, alterandone il rapporto stesso con la realtà. Data l'importanza concettuale dei termini ai quali viene affidata la riflessione, la sistematizzazione ed il giudizio, risulta quanto mai necessario continuare nella explicatio terminorum già intrapresa per darle nuovo respiro e nuova ampiezza.

L'attenzione si concentra così su norme e regole (e leggi) per verificarne la reale consistenza concettuale ed ontologica al fine di valutare se, ed in quali termini, sia necessario o almeno utile servirsi di tali termini/concetti in ambito giuridico e canonico in particolare. Condurre un esame di questa portata all'interno di un ambito ecclesiale di riflessione e conoscenza offre, ed al tempo stesso richiede, la possibilità di rivolgere a più campi gnoseologici la stessa domanda: cosa sono per voi norme e regole? Si hanno così gli apporti più disparati: dalla Filosofia alla Sociologia, dalla Liturgia alla Morale... fino al Diritto internazionale quale espressione 'tipica' (ed atipica insieme) tanto della giuridicità moderna che della sua non univoca identificabilità col Diritto statuale codificato, che continua a costituire per troppi giuristi l'archetipo indiscusso di ogni normatività giuridica. I vantaggi che potrà ricavarne la Teoria generale del Diritto canonico saranno tutt'altro che trascurabili.


Indice

Presentazione

P. GHERRI, Norme e regole nella vita e nel Diritto
PH. LARREY, Statuto epistemologico di 'norma', 'regole' e 'ordine'
S. BELARDINELLI, "Normalità" e "regola" nel vivere sociale
E. MAZZA, La liturgia come 'ordo'. Come definire la liturgia: norma o regola?
V. BUONOMO, Norme e Regole nel Diritto internazionale
G. GIORGIO, Norma morale e regole

A. IACCARINO, Il linguaggio della norma

P. GHERRI, Bilancio canonistico

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